Un Blogger alla Camera dei Deputati
venerdì 7 marzo 2008
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A: Presidente Silvio Berlusconi
Le chiediamo di candidare persone che abbiano meno di 45 anni e che abbiano dimostrato di conoscere le straordinarie potenzialita’ della Rete, organizzando efficaci mobilitazioni politiche attraverso i nuovi media.
Amici che conoscano e sappiano portare in Parlamento i temi di cittadinanza digitale che hanno sempre maggiore rilevanza, come la Neutralità della rete, la Democrazia diretta, le Libertà di espressione e le migliori forme con cui portare internet nelle Scuole.
Qualcuno che lavori e che vigili contro chi si volesse inventare storture come la legge Levi-Prodi che prevedeva che chiunque avesse un blog o un sito dovesse registrarlo al ROC.
Scelga un Blogger che sappia ascoltare le voci che si esprimono in rete, uno che sappia tradurre in azione politica l’enorme valore che costituisce tale serbatoio di idee e di notizie
Occorre un esperto capace di dare contributi efficaci per la modernizzazione del Paese, per sviluppare strumenti innovativi, accessibili e capaci di tagliare i costi della Pubblica Amministrazione.
Per questo Le proponiamo di candidare Edoardo Colombo, 42 anni, blogger fondatore de il Giulivo, un Blog di partecipazione politica nato il 12 aprile 2004 che ha migliaia di iscritti che ogni giorno dibattono.
Edoardo è un blogger molto conosciuto che ha partecipato alle redazione dei punti programmatici creati direttamente dai navigatori in Rete nel Forum online
Legge sull’editoria: nessuna iscrizione al Roc per i blog. Passa la modifica, ma necessario lavorare a una Carta costituente su internet
lunedì 29 ottobre 2007
Tratto da key4biz.it
Etichette: Blog, DDL Prodi Levi, Editoria e blog, Editoria e web
Editoria: oggi parte l'iter del ddl
mercoledì 24 ottobre 2007
La controversa proposta di riforma, che ha scatenato dure polemiche per le sue potenziali ripercussioni sull'informazione, su Internet ed in particolare sui blog, dopo due passaggi in Consiglio dei ministri, inizia il suo esame formale con l’audizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria, Ricardo Franco Levi.
Negli emendamenti risulta già qualche modifica, apportata dalla Commissione Bilancio del Senato: non solo la rimodulazione dei tagli (più incisivi sui grandi gruppi e meno sui piccoli), ma anche alcune puntualizzazioni. I contributi per i piccoli giornali (tagliati non più al 7% ma al 2%) in ogni caso non potranno superare il costo complessivo sostenuto dall’editore nell’anno precedente relativamente a grafici, poligrafici, giornalisti professionisti e praticanti e collaboratori. Sono stati inoltre definiti criteri precisi per la richiesta dei contributi alle radioemittenti delle minoranze linguistiche.
Quelli della Finanziaria sono punti che anticipano in minima parte il ddl, frutto di una lunga consultazione con tutti i protagonisti del settore, che dopo due passaggi in Consiglio dei ministri inizia il suo esame parlamentare. Primo scoglio quello dell’articolo 7 che riguarda la registrazione al Roc, il registro degli operatori della comunicazione per i «soggetti che svolgono attività editoriale su internet». Dopo la denuncia di Beppe Grillo sul blog l’articolo è stato messo in discussione tra l’altro da tre ministri, Alfonso Pecoraro Scanio, Antonio Di Pietro e con forza anche da Paolo Gentiloni che detiene il dicastero delle Comunicazioni e che ha parlato di «errore» e di necessaria modifica. «Per ogni legge - ha detto in merito nei giorni scorsi Levi - il passaggio parlamentare è l’occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire i punti ambigui».
Nel primo passaggio in Cdm lo stesso sottosegretario Levi aveva sottolineato che l’attuale normativa in materia di editoria è il risultato di una progressiva stratificazione di fonti, «di sessant’anni di interventi occasionali di risposta a situazioni di emergenza». A mettere in luce l’esigenza di una riforma, più volte sottolineata dal Parlamento - dove si registrò nella scorsa legislatura una convergenza bipartisan sul ddl Bonaiuti, dal quale prende le mosse il progetto Levi - è stata ribadita anche nella Finanziaria 2007, che ha di fatto impegnato il Governo ad elaborare una proposta di riassetto del sistema.
Primo passo è stato l’insediamento di una commissione di giuristi, presieduta dal professor Enzo Cheli, che ha raccolto i pareri delle commissioni parlamentari e di tutti gli esponenti del settore. Dalla lunga consultazione, partita lo scorso autunno, è nato l’attuale testo, 32 articoli divisi in sette capi che riguardano il prodotto e l’attività editoriale; il settore editoriale, inteso come l’insieme dei mercati che lo compongono; il riordino delle disposizioni in materia di contributi diretti e indiretti alle imprese; la promozione della lettura; le competenze delle Regioni; la delega al Governo per l’emanazione di un Testo unico delle norme in materia di editoria, entro un anno dall’entrata in vigore della legge; infine le abrogazioni e le disposizioni che restano in vigore.
tratto da: Corriere della Sera del 24/10/07
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Appello a tutti i blogger liberi...
lunedì 22 ottobre 2007
Noi non vogliamo che le nostre idee passino nel setaccio del regime che si sta instaurando su tutta l'informazione italiana, non vogliamo allinearci ad un governo che non ci rappresenta e non ha fatto altro che allungare i suoi tentacoli sul mondo dell'editoria e dell'informazione, solo perché così facendo ha potuto controllare in maniera faziosa il potere.
Le nostre idee non si toccano, i nostri intenti non sono mai stati quelli di creare un prodotto editoriale ma di far conoscere in maniera rapida e semplice le nostre idee.
Questo è un appello a tutti i blogger liberi facciamoci sentire.
Etichette: Censura blog, Editoria e blog, Editoria e web
E la petizione và...
Non poteva nemmeno mancare una petizione online contro questo DDL, noi l'abbiamo trovata su la stampa.it, aderite anche voi all'iniziativa oggi alle ore 13.20 eravamo in "5742 Signatures Total".
Cosa aspettate date il vostro contributo all'indirizzo www.petitiononline.com
Etichette: DDL Prodi Levi, Editoria e blog, Editoria e web
Siamo peggio dei cinesi!
Definizione di prodotto editoriale: “Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative”. “Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico”.
Chiunque - si evince leggendo il DDL - abbia la volontà di esprimersi liberamente in rete dovrà passare dal ROC, anche il mio Blog, il vostro dovrà farlo. Allora mi chiedo, se il governo non abbia forse paura del movimento di informazione libero che evidentemente comincia ad essere scomodo per qualcuno, forse anche per la carta stampata che sente fortissimo il peso di internet e dei blog sulle spalle come traspare anche da un recente sondaggio…
Non siamo in Cina dove almeno la censura è dichiarata, siamo in Italia dove il governo è talmente trasparente da far sparire anche la censura, imporre la burocrazia, introdurre tasse è il modo più semplice per far chiudere i blog, per far morire quel minimo di democrazia vera che la rete ci ha portato, vogliono darci un prodotto nuovo: INTERNET ALL’ITALIANA.
In Italia questa è la storia di sempre, la paura di alcuni ci riserva un futuro da ultimi nei panorami di sviluppo, perchè non sappiamo anzi non sanno reinventarsi per adattarsi al nuovo che avanza.
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DDL Editoria Web:Italia Repubblica….Delle Banane!
Lettera del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio On. Ricardo Franco Levi a Beppe Grillo
Niente, dunque, è stato ed è più lontano dalle nostre intenzioni della volontà di censurare il libero dibattito dei e tra i cittadini.
Ci occupiamo di editoria persuasi che, nel tempo in cui viviamo, un prodotto editoriale si definisca a partire dal suo contenuto (l’informazione), e non più dal mezzo (la carta) attraverso il quale esso viene diffuso.
Vogliamo creare le condizioni di un mercato libero, aperto ed organizzato in modo efficiente. Per questo, intendiamo, tra le altre cose, abolire la registrazione presso i Tribunali sino ad oggi obbligatoria per qualsiasi pubblicazione e sostituirla con l’unica e più semplice registrazione preso il Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) tenuto dall’Autorità Garante per le Comunicazioni (AgCom).
Anche su questo punto, da lei particolarmente criticato e temuto, lo spirito della nostra legge è chiaro. Quando prevediamo l’obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazzo o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog. Pensiamo, invece, a chi, con la carta stampata ma, certo, anche con internet, pubblica un vero e proprio prodotto editoriale e diventa, così un autentico operatore del mercato dell’editoria.
Siamo consapevoli che, soprattutto quando si tratta di internet, di siti, di blog, la distinzione tra l’operatore professionale e il privato può essere sottile e non facile da definire. Ed è proprio per questo che nella legge affidiamo all’Autorità Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori.
L’informazione è un elemento prezioso e decisivo per la democrazia e deve essere trattata con estrema attenzione e rispetto. Per questo, ripeto – e non per sfuggire alle nostre responsabilità –, pensiamo che sia bene, affidarsi ad autorità che abbiano la competenza per regolare una materia così specifica e che siano indipendenti rispetto ai governi e al potere politico.
Vorrei puntualizzare che laddove l’AGCOM ha messo le mani, non ha fatto altro che creare danni…solo a titolo esemplificativo guardiamo la situazione del costo della banda larga in Italia, per chi non lo sapesse è frutto del bellissimo lavoro svolto dall’AGCOM….A FAVORIRE TELECOM però….
tratto da: Gianfrancomicciche.net
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