DDL Editoria Web:Italia Repubblica….Delle Banane!

lunedì 22 ottobre 2007


Il Sottosegretario alla presidenza del consiglio On. Franco Levi, sente il bisogno di chiarire la questione sul DDL editoria web con una lettera aperta….A GRILLO…..veramente scandaloso che su una faccenda così delicata che coinvolge tutta l’Italia del web, lo stato Italiano trovi il suo interlocutore primario non già negli Italiani, ma in Grillo…..Riflettiamo….

Lettera del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio On. Ricardo Franco Levi a Beppe Grillo

Niente, dunque, è stato ed è più lontano dalle nostre intenzioni della volontà di censurare il libero dibattito dei e tra i cittadini.
Ci occupiamo di editoria persuasi che, nel tempo in cui viviamo, un prodotto editoriale si definisca a partire dal suo contenuto (l’informazione), e non più dal mezzo (la carta) attraverso il quale esso viene diffuso.
Vogliamo creare le condizioni di un mercato libero, aperto ed organizzato in modo efficiente. Per questo, intendiamo, tra le altre cose, abolire la registrazione presso i Tribunali sino ad oggi obbligatoria per qualsiasi pubblicazione e sostituirla con l’unica e più semplice registrazione preso il Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) tenuto dall’Autorità Garante per le Comunicazioni (AgCom).
Anche su questo punto, da lei particolarmente criticato e temuto, lo spirito della nostra legge è chiaro. Quando prevediamo l’obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazzo o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog. Pensiamo, invece, a chi, con la carta stampata ma, certo, anche con internet, pubblica un vero e proprio prodotto editoriale e diventa, così un autentico operatore del mercato dell’editoria.
Siamo consapevoli che, soprattutto quando si tratta di internet, di siti, di blog, la distinzione tra l’operatore professionale e il privato può essere sottile e non facile da definire. Ed è proprio per questo che nella legge affidiamo all’Autorità Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori.
L’informazione è un elemento prezioso e decisivo per la democrazia e deve essere trattata con estrema attenzione e rispetto. Per questo, ripeto – e non per sfuggire alle nostre responsabilità –, pensiamo che sia bene, affidarsi ad autorità che abbiano la competenza per regolare una materia così specifica e che siano indipendenti rispetto ai governi e al potere politico.

Vorrei puntualizzare che laddove l’AGCOM ha messo le mani, non ha fatto altro che creare danni…solo a titolo esemplificativo guardiamo la situazione del costo della banda larga in Italia, per chi non lo sapesse è frutto del bellissimo lavoro svolto dall’AGCOM….A FAVORIRE TELECOM però….

tratto da: Gianfrancomicciche.net

Pubblicato da Francesco Cimò alle 12:56  

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